La nostra Vita è il viaggio più misterioso ed affascinante che possiamo intraprendere: lo iniziamo e lo terminiamo involontariamente ed inconsapevoli di ciò che ci aspetta, ogni volta che passiamo da Lì a Qui e da Qui a Lì.
Nel Qui proviamo ad orientarci, a volte annaspiamo, a volte ci adattiamo, a volte ci incattiviamo, ma ci sono esseri speciali che per la loro straordinaria capacità di imparare a vivere osservando gli altri, fanno delle loro vite dei capolavori e generosamente condividono la loro sapienza ed il loro talento con gli "sperduti".
Lucio era una di queste creature speciali. Perchè tanto speciale? Bhè, io ho scoperto solo oggi che, pur non possedendo nessun suo disco in vinile, nè audiocassetta, nè cd, conosco un infinito numero di sue canzoni, capolavori che si sono fatti spazio nella mia vita senza clamore e con costanza. Si sono affacciati con discrezione nella mia infanzia, attraverso la voce di mia madre che cantava i primi successi mentre faceva bagno e capelli ad una bimba ancora quieta e docile; poi si sono intrufolate in una serata tra amici e chitarre o come sottofondo di una delle prime serate dolci ed inaspettate in spiaggia, come colonna sonora di un film o come compagnìa durante un viaggio turbolento...hanno preso il loro posto, semplicemente e "silenziosamente", nella mia esistenza distratta...ed hanno preteso l' "indimenticabilità".
Mille canzoni (forse anche di più): nessuna uguale alla precedente, con una musicalità sempre originale e simile a nessun'altra. Lucio Dalla non era un semplice cantante: nessuno oggi ha osato definirlo così e neppure cantautore. Tutti unanimemente hanno parlato di un MUSICISTA: dal greco antico, strettamente, un artista delle Muse. Conoscendo quant'erano raffinati i Greci quando si parlava di arte, sono certa che Lucio rappresentasse al meglio il significato che il popolo ellenico attribuiva al termine: un mix perfetto di sensibilità, cultura e cuore, la cui bellezza non poteva che abbagliare non solo e non tanto gli occhi, quanto più le anime degli "sperduti".
Ha saputo cantare l'Amore senza mai essere banale e squallidamente sdolcinato; ha saputo cantare della Vita, trasmettendo sempre sensazioni legate all'allegria, alla felicità ed alla speranza; ha saputo cantare della Solitudine degli ultimi, rendendoli meno aspri alle nostre coscienze "tanto delicate"; ha saputo cantare di Figli, pur non avendone avuti di propri ed ha saputo cantare della "Vita di là"... ci ha cantato tanto e spesso degli Angeli.
Non poteva riuscirci con tanta sapienza se non una persona che, con una costante osservazione delle vite degli altri, aveva fatto di esse ispirazione della propria e al contempo, componendole assieme, un Inno alla Vita.
Non poteva riuscirci con tanta sapienza se non una persona che, con una costante osservazione delle vite degli altri, aveva fatto di esse ispirazione della propria e al contempo, componendole assieme, un Inno alla Vita.
Il suo viaggio terreno è terminato. Quello nelle nostre anime non credo terminerà più.
E allora, Caro Amico, usando semplicemente i titoli di alcune tue canzoni mi viene da dirti: "Chissa se lo sai, Lucio, che il Cielo e l'Ultima Luna ti aspettano: hanno bisogno di un nuovo Angelo, puoi sostituire il "fossi" con "sono" ed ora Balla, Ballerino, Balla di Felicità."